Tra i progetti del Pnrr che riceveranno fondi, ci sono anche quelli che riguardano parchi e aree marine protette del nostro territorio. Per loro 100 milioni di euro per progetti di digitalizzazione…
Per i parchi e le aree marine protette è arrivato il momento di digitalizzarsi e ci sono i fondi del Pnrr per farlo.
100 milioni di euro a disposizione, a partire dal prossimo mese di marzo, con il bando del Ministero della Transizione Ecologica che punterà alla digitalizzazione della conservazione della natura, all’introduzione di servizi ai visitatori, a un turismo più sostenibile, anche attraverso la semplificazione amministrativa dei 24 parchi nazionali e delle 31 aree marine protette italiane.
Il bando sarà l’opportunità per creare il volano tecnologicamente sviluppato, di economie territoriali sostenibili e partecipate, per settori quali l’agricoltura, la ristorazione, l’accoglienza, l’arte, la cultura, l’artigianato, garantendo comunque la conservazione degli habitat e delle specie autoctone.
Come prepararsi al bando
Farsi trovare pronti al momento dell’uscita di un bando è sempre auspicabile, tanto più se per un bando come questo, ne devono beneficiare l’ambiente terrestre e marino.
Le amministrazioni pubbliche in sinergia con gli stakeholder locali, come le imprese, le università, i centri di ricerca e le associazioni ambientali, dovranno candidare delle idee progettuali che puntano alla digitalizzazione dei parchi e delle aree marine presenti in Italia, con un intervento in ambiti strategici ben distinti, ma collegati da una logica di modernizzazione e di aumento di efficacia ed efficienza del sistema.
Dovrà trattarsi di strumenti innovativi per l’implementazione dei servizi e delle piattaforme digitali dedicate ai visitatori, ma anche di iniziative di sensibilizzazione e formazione, il più innovative possibili, per catturare l’interesse delle nuove generazioni, future custodi del patrimonio naturalistico italiano, anche per un nuovo stile di turismo, al passo con i tempi, digitalmente sostenibile.
Ricerca del giusto equilibrio tra conservazione delle bellezze naturali ed esigenze delle comunità locali. Altro ambito che toccherà il bando, sarà la semplificazione amministrativa, emotivamente meno coinvolgente, come mission, rispetto alle precedenti, ma oramai fondamentale, in quanto funzionale alla loro realizzazione e all’obiettivo di dare risposte più rapide al cittadino, snellendo e sburocratizzando la gestione sia dei parchi, sia delle aree marine.
La roadmap del Pnrr, come indicato nel documento ministeriale del dicembre 2021, sull’attuazione delle misure, segna la tappa tra un anno circa, marzo 2023, come limite entro cui digitalizzare almeno il 70% di parchi e le aree marine e avviare un nuovo sistema di monitoraggio, attraverso un approccio mirato che passa anche dalla semplificazione amministrativa.
Azioni per le aree marine
Se si considera di candidare un progetto a favore della salvaguardia digitalizzata delle aree marine, bisognerà tener conto dei contenuti della Strategia europea per la biodiversità per il 2030 e dell’obiettivo 14 dell’Agenda Onu 2030, che raccomanda una forte attenzione nella conservazione del mare e delle risorse marine.
Una responsabilità che implica la strutturazione del progetto da candidare al bando, verso quella direzione. Tra le azioni previste e finanziabili dal bando, ci saranno anche i nuovi studi di cartografia per aggiornare la mappatura della distribuzione delle praterie di posidonia e per le nuove acque italiane, acquisite attraverso la dichiarazione della Zona economica esclusiva (Zee) italiana e dei monti sottomarini, significativi e cruciali ambienti di biodiversità.
Una grande rivoluzione, quindi, in termini di monitoraggio e controllo di un patrimonio di biodiversità inestimabile e che sarebbe difficile da gestire, senza il supporto della tecnologia digitale.
I progetti dovranno anche puntare ad avviare una sperimentazione sulle aree marine così da ricavarne metodi, protocolli e best practice anche da applicare ai parchi regionali, nazionali e in generale alle aree protette.
Azioni per i parchi
Il ritardo, la lentezza, la difformità territoriale nei metodi di controllo impongono un ripensamento anche della gestione sostenibile del sistema parchi e cogliere l’opportunità di questo bando sarà anche il modo per raggiungere e mantenere gli standard europei ed internazionali.
Il sistema parchi ha delle carenze che vanno sanate e i fondi del Pnrr possono essere uno strumento concreto per farlo. Implementare il digitale in primis, ma servono anche competenze specifiche, formazione specialistica e volontà di fare sistema.
Servono giovani, ma servono anche esperti. Secondo un’analisi del Wwf, 8 aree protette su 10 sono senza geologo o veterinario e più del 20% sono senza un biologo o un naturalista.
Digitali, scientifiche ma anche marketing e comunicazione, sono le competenze richieste da impiegare nei progetti che puntano alla digitalizzazione dei parchi. Serve esplorare nuove strade, come la collaborazione con le guide ambientali da coinvolgere attivamente nei progetti.
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L’articolo 100 milioni di euro per la digitalizzazione di parchi e aree marine protette è stato pubblicato su Magazine Green Planner.