Una delle strategie più efficaci per tutelare le api e gli altri insetti impollinatori è ridurre il più possibile l’utilizzo di pesticidi e diserbanti. Dalle raccolte di firme in tutta Europa agli eventi sul territorio arriva la richiesta di agire in fretta
Mancano ormai pochissimi giorni alla scadenza dell’iniziativa dei cittadini europei Salviamo api e agricoltori, nata per chiedere che vengano eliminati i pesticidi in agricoltura.
Oltre alla tutela della biodiversità (e, ovviamente, delle api), Salviamo api e agricoltori vuole incoraggiare la diffusione dell’agroecologia, un insieme di tecniche colturali e di allevamento che preservano le risorse naturali e prevengono il degrado del suolo.
Inoltre, queste pratiche contribuiscono alla protezione del clima, dato che assorbono più gas serra dall’atmosfera di quanti ne rilasciano.
La raccolta firme, che ha raccolto il sostegno di oltre 200 organizzazioni e associazioni in tutta Europa, è stata già sottoscritta da oltre un milione di persone.
Un appello a contribuire a questo sforzo è arrivato anche da Claudia Roggero, 23 anni, una dei giovani produttori che sono saliti sul palco di Cheese, la manifestazione internazionale dedicata alle forme del latte che si è tenuta a Bra (Cn) dal 17 al 20 settembre 2021.
Insieme a lei, che produce miele in un presidio Slow Food di alta montagna, sono stati selezionati Matteo Bosonetto, 28 anni, produttore del Presidio del vino Carema e il ligure Simone Azaghi-Boreanaz, 30 anni, produttore del Presidio della razza cabannina.
Nel corso della manifestazione è stato inoltre presentato L’Atlante gastronomico dei Presìdi Slow Food, un volume che racconta le storie e le persone dietro ai 349 presidi Slow Food diffusi in tutto il paese, per un totale di 2.465 produttori coinvolti.
Un’esperienza, quella dei presidi, che da vent’anni ha messo al primo posto il valore, le qualità organolettiche, la tutela del territorio e dei saperi che di quel territorio sono espressione e memoria. E che si impegna per la difesa della biodiversità, base ineludibile di qualsiasi produzione agricola.
Protezione delle api: alveari tecnologici in città
La tutela della biodiversità passa, per fortuna, anche attraverso i processi di innovazione tecnologica. Cisco Italia, Apicolturaurbana.it e Talent Garden hanno creato a Milano un laboratorio per il biomonitoraggio delle api.
La struttura, installata nella sede di Talent Garden, uno spazio di coworking, è composta da due alveari in cui sono stati installati dei sensori IoT (a cura di ApeDigitale www.apedigitale.it) che permettono un monitoraggio in tempo reale delle condizioni di salute delle api.
I dati raccolti verranno elaborati e potranno fornire ai cittadini informazioni sulla qualità dell’aria, dei suoli e dell’acqua fino a un raggio di 4 chilometri di distanza dall’alveare, vale a dire il perimetro entro cui si spostano le api.
È in fase di costruzione una seconda installazione presso Comunità Nuova e, a breve, seguiranno altre installazioni in diversi quartieri milanesi, per arrivare a un totale di 10 punti di monitoraggio.
R&D sul miglioramento genetico
Le api e le soluzioni ai problemi che devono affrontare, sono state al centro di Api e Ambiente il primo dei tre appuntamenti di AperiCampus, un ciclo di incontri organizzati nel Campus Universitario di Lodi.
I relatori dell’incontro, che si è tenuto il 15 settembre, hanno ribadito l’importanza dell’uso corretto dei fitofarmaci e hanno sottolineato la necessità di ricreare le condizioni favorevoli allo sviluppo e ai processi di colonizzazione delle api.
Inoltre, è opportuno investire nella selezione e nel miglioramento genetico delle api, come fa Beenomix2, un progetto di cui si è parlato nel corso dell’incontro di Lodi, che punta a delineare un modello di gestione delle popolazioni apistiche lombarde attraverso processi di selezione attenti all’impatto dei cambiamenti climatici.
L’articolo Api, lavori in corso per migliorare la convivenza è stato pubblicato su Magazine Green Planner.