In occasione della Giornata Internazionale dei Microrganismi, l’Università di Torino ha inaugurato una mostra dedicata al mondo dell’incredibilmente piccolo. Fino al 31 ottobre presso l’orto botanico della città saranno esposte 44 fotografie, scattate dai più importanti centri di ricerca europei, per aiutarci a riscoprire l’importanza dei microrganismi sul nostro Pianeta
Circa l’80% delle informazioni che ci giungono dall’ambiente circostante sono raccolte dall’uomo attraverso la vista: un dato che forse può sorprendere, ma che – al netto delle percentuali – suggerisce chiaramente quanto i nostri occhi dettino ogni giorno in larga parte il nostro modo di percepire quel che ci circonda.
Esiste, però, un mondo che sfugge alla nostra vista e che, sebbene non sia visibile a occhio nudo, non è per questo meno importante di quello di cui facciamo esperienza quotidianamente.
È l’universo dei microrganismi, che convivono con noi passando spesso inosservati e che, per quanto impercettibili, in moltissime occasioni influiscono in maniera determinante sulle nostre esistenze.
Se il pensiero vola subito a Sars-CoV-2, il nemico invisibile che ha condizionato forzatamente le nostre vite negli ultimi due anni, non è un caso: in effetti, proprio il coronavirus è un esempio perfetto di come la dimensione del visibile e quella del microscopico siano in realtà strettamente correlati.
I microrganismi si trovano ovunque: nell’aria, nell’acqua dolce e marina, nel suolo e perfino a contatto con noi. Ogni essere umano ospita più microrganismi di quante siano le stelle della Via Lattea e, tuttavia, non solo essi non rappresentano con la loro presenza un pericolo per la nostra salute, ma anzi, svolgono spesso un ruolo fondamentale nel proteggere il nostro organismo e garantirne l’equilibrio di tutte le funzioni.
Quel che non si riesce a vedere, però, crea sempre timore. È forse questo il motivo per cui si tende ancora troppo spesso ad associare istintivamente i microrganismi ai problemi di salute o, se non altro, al concetto di contaminazione e di biodeterioramento.
Microrganismi, vincere la paura attraverso le immagini
Per superare questo pregiudizio, l’Università di Torino ha voluto inaugurare la mostra fotografica Microrganismi straordinari, un’esposizione che raccoglie 44 foto realizzate presso 27 centri di ricerca europei con sofisticate tecniche di microscopia, che consentono di visualizzare organismi piccolissimi, non visibili a occhio nudo, quindi mai osservati dalla maggior parte della popolazione.
Foto dopo foto, il visitatore viene accompagnato attraverso un mondo inesplorato, in cui alla bellezza delle immagini si unisce l’incanto della genialità microbica, sviluppata in miliardi di anni nella lotta per la sopravvivenza.
E non mancano le riflessioni sulle potenzialità che organismi pur così piccoli offrono nei più diversi campi del vivere umano, a cominciare dalla salute dell’uomo, fino a quella degli ecosistemi, di piante e animali, passando anche per il settore dell’industria e dei suoi processi produttivi.
“Oggi la biodiversità microbica è considerata una risorsa preziosa per la scienza e l’industria, con implicazioni per l’economia e la finanza – ha spiegato Cristina Varese, docente di Botanica Sistematica al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e curatrice della mostra – I microrganismi svolgono un ruolo fondamentale in molte applicazioni biotecnologiche, creando ricadute positive in vari settori. Dal’industria del farmaco a quella alimentare, fino alla gestione sostenibile dell’ambiente con le correlate emergenze climatiche“.
Conoscere il mondo dei microrganismi e diventare loro alleati rappresenta quindi un primo passo per risolvere problemi vecchi e nuovi del nostro vivere quotidiano.
La scarsa conoscenza microbiologica della società civile e dei decisori politici, infatti, finisce inevitabilmente per influenzare fortemente le decisioni e le azioni di tutti i giorni, a tutti i livelli.
“L’alfabetizzazione microbiologica della società civile è indispensabile per garantire comportamenti virtuosi e per permettere che le innovazioni vengano capite, commercializzate e adottate” chiarisce Varese.
Per rispondere alle sfide economiche e sociali poste dal nostro tempo avremo quindi bisogno dei microrganismi e avremo soprattutto bisogno di saperli maneggiare con cura. Avvicinarsi a un mondo ancora in larga parte sconosciuto però non è poi così difficile. A volte basta poco, basta una fotografia.
(articolo redatto da Loris Savino)
L’articolo L’essenziale è invisibile agli occhi: l’Università di Torino sfata i pregiudizi sui microrganismi è stato pubblicato su Magazine Green Planner.