Una pianta coriacea, che ha resistito al passare del tempo e oggi, in fitoterapia, aiuta a remineralizzare unghie, capelli e ossa: è l’equiseto. Scopriamo tutte le sue caratteristiche
L’equiseto (Equisetum arvense) è una pianta molto antica, infatti ha oltre 300 milioni di anni e, proprio per questo, viene definita un fossile vivente.
Una pianta che ha attraversato le varie ere geologiche senza subire significativi cambiamenti, come ci dimostrano i suoi ritrovamenti nei depositi di fossili di milioni di anni fa.
È un’erba molto comune nei luoghi umidi, dalla forma molto strana che ricorda la foggia di un abete e viene di solito chiamata coda cavallina. La sola parte della pianta che ha un uso medicinale sono i fusti sterili, che vengono raccolti tra maggio e giugno, dopo essere stati essiccati al sole vengono tagliati e conservati in barattoli, preferibilmente di colore scuro per usarli in tisane oppure triturati e polverizzati per l’utilizzo in cosmetica.
La caratteristica principale della pianta è che ha sulla sua epidermide uno strato irregolare e spinoso di silice, che ricava dal terreno e deposita esternamente; questo minerale le conferisce durezza, come fosse un’armatura, proteggendo la pianta dagli animali erbivori e dagli insetti predatori.
In un passato non molto lontano le donne sfruttavano la durezza e l’abrasività dell’equiseto per strofinare le pentole o lucidare il peltro; oppure, gli artigiani lo utilizzavano per sabbiare o piallare il legno.
Lo stesso Stradivari, per la fine levigatura dei suoi strumenti a corde, usava l’equiseto, come delicata carta vetrata, per le sue ultimissime finiture.
In fitoterapia è usata soprattutto per il suo alto contenuto di silicio che lo rende un ottimo remineralizzante per unghie, capelli e, in particolare, per le ossa.
Infatti il silicio è un elemento indispensabile per la sintesi del collagene, una proteina essenziale per la formazione del tessuto cartilagineo e delle ossa.
Gli estratti secchi di equiseto sono quindi utili, per la prevenzione dell’osteoporosi e in caso di fratture, in quanto è in grado di favorire e accelerare i tempi di accrescimento osseo.
Ha anche un’attività diuretica utile in caso di renella, ritenzione idrica e cellulite e proprio per questo in cosmetica vengono preparate delle creme anticellulite a base di polvere di equiseto.
Usato anche in cucina, per insaporire zuppe e minestre oppure lesso come verdura. In questo caso dobbiamo fare molta attenzione a riconoscerlo, in quanto è facilmente confondibile con l’Equisetum palustre, che invece è una specie tossica.
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L’articolo Equiseto, una pianta antica, che fa bene a unghie, capelli e ossa è stato pubblicato su Magazine Green Planner.