La transizione energetica nel nostro Paese può passare soltanto dalle energie rinnovabili e, in particolare, dall’energia solare. Il fattore tempo purtroppo è determinante, come pure i costi per l’installazione dei pannelli, aumentati nell’ultimo periodo… ma non per molto ancora
Sole, vento e acqua: le rinnovabili in Italia potrebbero aiutarci ad accelerare la transizione energetica, senza ricorrere a fantasiose teorie legate all’estrazione del gas – quale gas? basta fare un calcolo delle potenziali riserve per rendersi conto che non si può – o alla costruzione di impianti nucleari.
Snellire la burocrazia e creare delle linee di sviluppo privilegiate per la costruzione di grandi impianti fotovoltaici o eolici è la via da seguire. Oltretutto, il nostro Paese gode, per la sua posizione geografica, delle materie prime, sole e vento.
La produzione attuale di energia da fotovoltaico è in crescita – secondo un’analisi realizzata da EnergRed lo scorso settembre – l’installato fotovoltaico pro-capite in Italia è stata pari a 434 watt, quasi sei volte maggiore rispetto ai 61 watt del 2010.
Le regioni con il valore procapite più elevato di fotovoltaico sono Marche (756 watt), quasi il doppio della media nazionale, Puglia (741 W) e Basilicata (696 W); seguono poi Sardegna (610 W), Molise (599 W), Abruzzo (596 W), Umbria (588 W), Emilia-Romagna (508 W), Friuli-Venezia Giulia (481 W) e Veneto (447 W).
Ma si può fare di più nonostante i costi aumentati per gli impianti fotovoltaici. Aumento che, per GlobalData, è soltanto temporaneo. Il mercato dei pannelli solari ha vissuto 10 anni di calo continuo dei costi.
Il prezzo dei pannelli è sceso ogni anno, tra il 2013 e il 2020, fino a quando l’interruzione della catena di fornitura legata alla crisi pandemica ha bruscamente fermato questa tendenza.
Immagine di GlobalData
Dai dati rilevati da GlobalData, il costo dell’installazione di un sistema solare sul tetto di una proprietà residenziale media – i pannelli per tetti residenziali comunemente usati sono da 340W; per una casa di di circa 350 metri quadrati, sono necessari da 10 a 12 pannelli (numero usato per il calcolo) – era di circa 9.300 dollari nel 2014.
Costo sceso di 600-900 dollari ogni anno, fino al 2020, anno in cui si poteva realizzare un impianto solare con circa 4.550 dollari. Nel 2021, questo prezzo è aumentato di 700 dollari, un costo che non si vedeva dal 2018.
Il costo è impiutabile ai vincoli logistici causati dalla pandemia, che hanno portato a un aumento del prezzo delle materie prime e a un forte aumento dei prezzi dei sistemi solari fotovoltaici nel 2021. Aumento che però non è destinato a durare.
Per l’analista di GlobalData, Attaurrahman Ojindaram Saibasan, “il ritardo nelle spedizioni, combinato con la mancanza di disponibilità di forza lavoro, ha causato un grande ostacolo nella catena del valore. Il costo dovrebbe aumentare moderatamente nel 2022, prima di diminuire gradualmente tra il 2023 e il 2030 grazie ai progressi della tecnologia, alla riduzione dei posti dei componenti e all’aumento della scala di produzione“.
Il trend attuale, mostra che la transizione dei consumatori sia residenziali sia commerciali e industriali verso il prosumer – produczione e uso della propria elettricità – sta aumentando a causa dell’adozione di pannelli solari nei materiali da costruzione e a una preferenza per il solare su piccola scala nelle smart city e nelle microgrid.
Questi fattori dovrebbero stabilizzare la crescita delle installazioni solari sui tetti. Nel 2020, la capacità solare fotovoltaica cumulativa globale sui tetti si è attestata a 248,8 gigawatt (GW), in aumento del 23,8% rispetto al 2019.
L’articolo Costo degli impianti fotovoltaici, un aumento soltanto temporaneo è stato pubblicato su Magazine Green Planner.