Leggevo ieri i risultati relativi all’offerta La mia impresa online, operazione commerciale realizzata da Google insieme a Pagine Gialle, Poste Italiane e Register, che nei primi 6 mesi di attività ha visto più di 27.000 operatori (tra piccole imprese, professionisti e attività commerciali) aprire un sito web.
Interessanti anche le reazioni di freelance e web-designer che vedono nell’iniziativa un pericolo per la loro attività. Dario Salvelli per esempio non gira intorno all’argomento e titola con forza Google, Pagine Gialle, Regisre e Poste Italiane rubano 27mila clienti alle agenzie.
In parte concordo con l’allarmismo di Dario: ci sono i numeri ed è innegabile che 27mila operatori, invece di rivolgersi a un professionista, hanno cercato di fare le cose da soli. Di questi poi circa l’11% ha anche attivato le funzionalità di commercio elettronico (gratis anche quelle per il primo anno).
Lo avrei fatto anche io… tutto gratis, perché non approfittarne?
Il problema di fondo è un altro: avete presente la qualità di questi siti realizzati con template standard, in fretta e senza background? Inoltre, che frequenza di aggiornamento delle informazioni inserite in quei siti vi aspetatte? Io penso molto, molto basso. Ma questo i comunicati ovviamente non lo diranno mai!
Tra 6 mesi quanti di questi operatori rinnoveranno a pagamento quanto ora è gratuito? Io penso molto pochi! Chi ha reali esigenze di utilizzo si sarà accorto che per fare le cose per bene deve rivolgersi a un professionista. Il mercato si riprenderà quanto ha perso in fase di lancio di questa iniziativa.
Le aziende che, invece, sono rimaste deluse cercheranno altre strade per aumentare la loro visibilità, ma comunque non sarebbero in ogni caso diventate clienti di una web agency perché il loro business non ha bisogno di un sito web.
Ma, quindi, chi ha bisogno di un sito web? Una piccola attività commerciale, magari essenzialmente locale, ha bisogno di una vetrina statica sul web? Non è meglio per lei affidarsi a offerte di comunicazione integrata come quelle, per esempio di IOpubblicità che mette a disposizione “soltanto” una scheda azienda (tra l’altro con una visibilità enorme: i portali locali di Virgilio.it, Corriere.it e Repubblica.it) nella quale però si possono inserire le offerte e le promozinoi attive, le immagini, i commenti ricevuti e quant’altro, trovandosela sempre aggiornata al momento del rinnovo delle proprie campagne?
Ho citato IOpubblicità perché al momento in Italia mi sembra la soluzione più completa – seppure per ovvie ragioni ristretta ai prodotti commerciali del gruppo Matrix. Anche le schede azienda di Pagine Gialle però vanno in questa direzione…
La PMI deve capire di cosa ha bisogno e deve agire di conseguenza. Se gli basta una vetrina allora molto meglio puntare tutto su una scheda azienda ricca e dinamica – soprattutto gestita da altri e sempre aggiornata. Se invece le sue esigenze sono più spinte e richiedono un sito web, a meno di non avere le competenze necessarie in casa, non può fare a meno di rivolgersi a un professionista.
La mia impresa online è una bella iniziativa, è gratis ma non è lo strumento giusto per le PMI.
Il suo unico pregio è, pensateci, quello di aver portato sul web 27.000 operatori che prima non c’erano! Meditate web agency, meditate!