Pubblicata la seconda edizione di Agricoltura 100 che racconta di una tradizione produttiva che riesce a innovarsi per continuare a essere il traino per l’economia italiana. Sostenibilità fa rima con redditività…
In questi turbolenti ultimi anni c’è una certezza: in Italia l’agricoltura è ancora un settore trainante. Ma c’è un modo di fare agricoltura che è vincente come emerge dalla seconda edizione di Agricoltura 100, l’indagine promossa da Reale Mutua e da Confagricoltura che ha visto protagoniste oltre 2.000 realtà agricole.
La sintesi di questo rapporto è: sostenibilità uguale innovazione uguale redditività. Una formula semplice. Che, però, ridisegna il panorama agroalimentare italiano perché dimostra, numeri alla mano -sono oltre 200 le variabili utilizzate – che l’unica strada percorribile è quella dell’innovazione e della sostenibilità.
Sostenibilità declinata in tutte le sue forme: ambientale, economica e sociale. Il rapporto Agricoltura 100 dimostra, se ce ne fosse stato bisogno, di come l’agricoltura sia uno dei motori della transizione ecologica del Paese, oltre a essere una delle più importanti voci del Pil italiano e del successo del made in Italy all’estero (nel 2021 le esportazioni hanno toccato i 50 miliardi di euro, un risultato mai raggiunto prima).
La fotografia dell’indagine Agricoltura 100
Dal report emerge chiaramente come le aziende agricole che hanno investito in innovazione e sostenibilità abbiamo una maggiore redditività, riescano a fare meglio rete e siano in grado di proporre al mercato prodotti di qualità certificata, cosa questa che apre le porte di molti mercati esteri.
È in corso una profonda rivoluzione culturale che coinvolge tutto il tessuto sociale ed economico dell’Italia. Parlare di sostenibilità, tutela dell’ambiente e di questi temi non è più solo un esercizio accademico o da salotto.
Negli ultimi anni tutti hanno toccato con mano questo cambiamento. Basti pensare, per esempio, agli eventi climatici estremi che hanno coinvolto il mondo e anche l’Italia, da sporadici a regolari, o la crescente richiesta di prodotti biologici o perlomeno sicuri, con meno chimica, da parte del mercato.
C’era bisogno di cambiare passo, di mettere al centro di tutto la sicurezza dell’ambiente, del consumatore e, anche, dei lavoratori. Il lavoro, come è emerso dagli interventi di Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Filippone, direttore generale Real Mutua e Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, durante la presentazione del rapporto, è appena iniziato.
Il Pnrr mette a disposizione molti risorse, come è stato fatto la legge di bilancio e sarà fatto anche nei prossimi anni, per favorire la transizione verso una agricoltura sostenibile, capace di fare propri i concetti dell’economia circolare e di sfruttare al meglio le nuove tecnologie sia in produzione, come l’utilizzo di droni, il controllo da remoto del bestiame o le strutture per l’agricoltura verticale, sia per creare e fare rete, migliorando e ottimizzando l’intera filiera.
La seconda edizione di Agricoltura 100 ha messo in evidenza come le imprese che stanno investendo di più sono quelle ad alta sostenibilità.
Hanno sostenuto investimenti maggiori nella meccanizzazione (77%), nelle tecniche di coltivazione (69,3%) e nelle dotazioni digitali (51%). Quest’ultima voce, se affiancata da quanto in media hanno investito le altre aziende (27,3%) mostra come nella digitalizzazione dell’agroalimentare italiano ci sia ancora molto spazio e che servano interventi strutturali per facilitare l’adozione di queste tecnologia da parte di tutte le realtà che operano in questo settore.
È più che mai necessaria la costruzione di una infrastruttura di rete attraverso la quale anche le piccole realtà siano in grado di accedere a servizi digitali condivisi, così da rendere l’investimento alla portata di tutti e permettere così un salto quantico a tutto il settore.
A corollario del rapporto c’è stata anche la premiazione delle realtà che si sono distinte con progetti legati alla sostenibilità, emersi durante la compilazione dei questionari.
Al primo posto si è classificata la Cantina Produttori di Valdobbiadene, una cooperativa che raccoglie circa 600 soci e che ha in essere diversi progetti, da segnalare l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici per l’indipendenza energetica della cantina e della struttura di accoglienza.
Al secondo posto Iori, un’azienda abruzzese che si occupa di orticoltura, in particolare di carote, ha dato il via alla produzione di succhi freschi e a progetti per la gestione degli scarti secondo i dettami dell’economia circolare.
Al terzo posto la piemontese Società Agricola F.lli Robiola che sta investendo molto nella tecnologia per migliorare l’allevamento, per esempio monitorando da remoto il bestiame si possono anticipare i problemi e di conseguenza usare meno farmaci e la gestione dell’energia con biogas, elettrificazione dei macchinari e progetti per l’utilizzo del fotovoltaico.
Realtà diverse tra di loro, sia per produzione sia per dimensione, ma accomunate dalla voglia e dal desiderio di fare la differenza perché oggi si può essere innovativi, sostenibili ed essere premiati dal mercato.
La via è tracciata, ora bisogna che tutti siano messi in condizione di percorrerla.
articolo redatto da Maurizio Ferrari
L’articolo Agricoltura 100 racconta l’innovazione sostenibile delle nostre colture è stato pubblicato su Magazine Green Planner.