I volti, tanti e diversi, della partecipazione civica

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Che si tratti di assistenza alle disabilità, di aggregazione giovanile, di impegno per la sostenibilità, di valorizzazione della cultura o di lotta alla criminalità, l’Italia è ricchissima di esperienze di attivismo partecipativo. Una campagna le ha censite e raccontate, selezionando quelle che hanno puntato più di tutto su bellezza e inclusività

Raccogliere e presentare alcune tra le esperienze più significative nel campo della partecipazione civica, tendenza che era forte già prima della pandemia ma a cui il Covid ha impresso una decisa accelerazione.

E raccontare la voglia dei cittadini di partecipare alla gestione del bene comune, mettendo a disposizione tempo ed energie per ricostruire reti di relazioni, restituendo bellezza e speranza a luoghi degradati.

Il tutto, grazie al collante della fiducia reciproca, bene raro e prezioso in un’epoca segnata dall’individualismo esasperato e dalla perdita del senso di comunità.

Sono queste le idee alla base di Civic Places, campagna promossa da Fondazione Italia Sociale a cui hanno partecipato anche Sec Newgate, Touring Club e SkyTg24 e che, a partire da oltre 200 candidature, ha selezionato 76 luoghi in tutto il paese.

I criteri utilizzati per scegliere i civic place sono stati la significatività del luogo, la sua capacità evocativa e la sua accessibilità. Inoltre, il comitato di selezione ha tenuto conto della sostenibilità del modello proposto e della capacità di aggregare soggetti e portatori di interessi differenti.

Tra i 76 luoghi, ne sono stati selezionati 10 considerati particolarmente rappresentativi, espressioni di modelli che potrebbero essere replicati anche in altre città. Tra questi, ci sono progetti che hanno puntato al recupero di spazi urbani, come quello portato avanti al Quartiere Soccorso, un’area alla periferia di Prato caratterizzata da un’elevata densità abitativa e dalla presenza di cittadini di oltre 100 nazionalità e che ha scommesso proprio su questa ricchezza culturale e sulla sostenibilità per riqualificare i propri spazi.

Oppure quello della Polveriera a Reggio Emilia, laboratorio di socialità nel centro della città emiliana, e quello dello Spazio giovani Il Kantiere, ricavato dall’asilo per i figli degli operai che lavoravano nella zona e che da 15 anni opera come polo per l’aggregazione per i più giovani.

O, ancora, il Farm Cultural Park, che a Favara, in provincia di Agrigento, ha ridisegnato un quartiere trasformandolo in un centro di cultura per l’intera Sicilia: oggi ospita una galleria di arte contemporanea, uno spazio di produzione artistica e una residenza per giovani artisti.

Ci sono spazi dedicati alla memoria, come il Piccolo museo del diario, a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, in cui sono raccolte e conservate le storie e i diari di 9.000 persone e altri, come Piazza Sanità a Napoli e il Complesso monumentale delle Murate di Firenze, che hanno puntato sull’arte e il patrimonio storico per generare bellezza e nuove forme di socialità.

Tra i 10 luoghi selezionati c’è anche il Campo sportivo XXV aprile, a Pietralata, in provincia di Roma: nato negli anni Sessanta su iniziativa popolare, dopo decenni di abbandono è oggi diventato uno dei punti di riferimento per la vita della comunità, che rinforza i propri legami grazie alle attività sportive pensate in un’ottica di inclusività.

Ci sono gli spazi confiscati alle mafie, come la Casa della legalità Emanuele Riboli di Manerba del Garda, che attraverso laboratori e sperimentazioni digitali punta a rafforzare la consapevolezza sulla criminalità organizzata nel Nord Italia e l’eco-ostello Locride a Locri (Rc), che è indicato come modello di sostenibilità ambientale e sociale ed è stato inserito inserito tra le strutture del progetto Legalitour a cura del Miur e della Commissione Parlamentare Antimafia.

Tutti luoghi che, oltre a essere espressione di un rinnovato senso di partecipazione, entrano anche nei circuiti del turismo di prossimità, generando entrate che servono a rinforzare i territori e le comunità che vi abitano.

L’articolo I volti, tanti e diversi, della partecipazione civica è stato pubblicato su Magazine Green Planner.