Sarà perché con i cambiamenti climatici nevica di meno e di bianco Natale ce n’è sempre di meno, sarà che è sempre più diffusa l’urgenza di fare qualcosa per l’ambiente, ma per molti oggi festeggiare il Natale non può non essere green. Indicazioni e consigli, per fortuna, non mancano
Manca ormai una manciata di giorni al Natale e tra cenoni, pranzi, regali, pacchetti e corse dell’ultimo minuto il rischio è di dimenticare che la sostenibilità è importante anche durante le feste.
Anzi, lo è forse ancora di più, considerato che durante le festività natalizie i rifiuti crescono di un buon 30% rispetto agli altri periodi dell’anno.
Bene quindi ha fatto il Wwf a preparare i suoi Consigli per un Natale amico del Pianeta, una guida in cinque punti per evitare sprechi e consumi eccessivi.
Si parte dal menù, che per essere planet friendly dovrebbe essere di stagione e di origine locale, con una ridotta percentuale di carte (e se fosse a base di legumi e verdure sarebbe ancora meglio) e assolutamente a spreco zero.
L’illuminazione fa la gioia dei più piccoli, ma emette anidride carbonica: i Led sono fantastici per tagliarla, fanno risparmiare sulla bolletta e, generando poco calore, riducono il rischio di incendi. E gli addobbi? Via libera al riciclo fantasioso, con ghirlande di foglie secche, ghiande per il centrotavola, pigne e tappi di sughero come segnaposto.
I regali, che possono essere incartati usando vecchi giornali o tessuti usati, e decorati con spaghi e bastoncini profumati, non devono avere niente a che fare con il traffico di specie protette o con animali privi della certificazione Cites: meglio quindi regalare una visita in un parco o in un’oasi protetta.
Per quanto riguarda l’albero, simbolo per eccellenza del Natale, il Wwf consiglia quando possibile di addobbare le piante già presenti, e se proprio si sceglie un abete, di comprarlo in un vivaio e poi, dopo le vacanze, ripiantarlo in un vaso più grande.
Anche gli addobbi dell’albero possono essere a impatto (quasi) zero: vanno bene il vetro, il legno e anche la pasta di sale colorata. Ancora, si può pensare alla frutta secca, al marzapane o a catenelle di popcorn che, trascorse le feste, possono essere messe sul terrazzo come cibo per gli uccelli.
E, alla fine della festa, occhio ai rifiuti: meglio ridurli in partenza, acquistando prodotti sfusi e con poca o nessuna plastica, e stando poi molto attenti a differenziare il più possibile.
Che il Natale vada ormai a braccetto con la sostenibilità lo conferma anche un’indagine condotta da SodaStream, azienda che produce gasatori per acqua che di recente ha ottenuto la certificazione Carbon Trust.
Il 63% degli intervistati intende regalare oggetti sostenibili, tengono i regali di lusso (meglio però se sono di seconda mano) e gli oggetti realizzati con materiale riciclato, mentre il 17% degli intervistati guarda ai regali fatti in casa.
La metà del campione ha dichiarato di prediligere specialità alimentari a chilometro zero sia per i regali sia pensando ai menù e solo il 20% ha risposto che cucinerà pensando solo alla tradizione, senza cioè tenere conto del green.
Il 62% degli intervistati è disposto ad acquistare prodotti sostenibili a patto però che non siano troppo costosi. C’è però un terzo dei consumatori che è pronto a pagare di più per alimenti e bevande green e, in questo modo, fare la propria parte per la tutela del Pianeta.
ZeroCO2, società che opera nel settore della riforestazione e del contrasto dei cambiamenti climatici, propone una serie di regali aziendali per un Natale più green.
Tra le proposte, Bosco, un certificato che accerta la piantumazione di tre alberi e Foresta, con cui gli alberi salgono a cinque.
Entrambe le proposte prevedono un certificato digitale personalizzabile, un codice di riscatto per adottare gli alberi e degli aggiornamenti fotografici periodici. Tra gli altri regali disponibili nel catalogo dell’azienda romana, segnalibri personalizzabili, matite di grafite riciclata e un mazzo di carte per accompagnare nel percorso verso la sostenibilità.
Combina invece arte, sostenibilità e digitale la proposta di Gallerie Sardegna di Nhood, che fino al 19 dicembre mette all’asta (rigorosamente online) tre delle quattrocento sculture in plastica riciclata che tra luglio e novembre sono state esposte nelle piazze e nei centri commerciali di molte città della Sardegna.
Le sculture sono state realizzate da Cracking Art, collettivo di artisti che dal 1993 opera con una forte attenzione di temi sociali e ambientali. Il ricavato della vendita delle tre opere, un gatto azzurro, un pinguino rosa e una rana blu, andrà a finanziare le associazioni – tutte impegnate nella tutela degli animali e per la difesa della sostenibilità – che hanno collaborato con Nhood per la realizzazione della mostra diffusa sul territorio.
L’articolo Natale green e sostenibile: i consigli per festeggiarlo senza impatti è stato pubblicato su Magazine Green Planner.