Il 5 dicembre si festeggia in tutto il mondo la Giornata del Suolo, un ecosistema complesso, ricco di biodiversità e fondamentale per la nostra economia. Ecco perché il consumo di suolo ci minaccia direttamente!
Il consumo di suolo in Italia continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. Nel 2021, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 56,7 km2, in media, più di 15 ettari al giorno. Ovvero: 2 metri quadrati di suolo ogni secondo.
È questo il dato allarmante rilevato da Ispra nel suo rapporto 2021 sui cui invitiamo a riflettere proprio durante la giornata dedicata alla salvaguardia del suolo: domenica 5 dicembre. Una domenica di gelo.
Nuovi edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici, produttivi e di servizio si mangiano il suolo all’interno e all’esterno delle aree urbane esistenti. Eppure, non c’è correlazione né con l’andamento demografico, né con i nuovi trend del lavoro che vedono, con lo smart working, uffici sempre meno richiesti.
Fonte Ispra
E anche se è vero che le nuove tecnologie edili impattano in maniera più leggera sull’ambiente, è comunque ancora scarsa la compensazione data dal ripristino di aree naturali, pari quest’anno a 5 km2, dovuti al passaggio da suolo consumato a suolo non consumato (in genere grazie al recupero di aree di cantiere o di superfici che erano state già classificate come consumo di suolo reversibile).
“Considerando i costi annuali medi dovuti alla perdita di servizi ecosistemici, sia per la componente legata ai flussi, sia per la componente legata allo stock – scrive in una nota Ispra – si può stimare, se fosse confermata la velocità media 2012-2020 anche nei prossimi 10 anni e quindi la crescita dei valori economici dei servizi ecosistemici persi, un costo cumulato complessivo, tra il 2012 e il 2030, compreso tra 81,5 e 99,5 miliardi di euro, praticamente la metà dell’intero Piano nazionale di Ripresa e Resilienza“.
Siano quindi ben utilizzati gli investimenti per quasi 20 miliardi di dollari e la piantumazione di mille miliardi di alberi a livello mondiale, stabilita dal G20 di Roma. Uno sforzo che, secondo Cia-Agricoltori Italiani richiede però “da qui al 2030 uno sforzo di grande responsabilità e concretezza riaffermando, come mai in passato, anche la centralità del terreno nella conservazione e nello sviluppo sostenibile della vita sul Pianeta“.
Si tratta, continua l’associazione, “di un percorso complesso, ma strategico. Può offrire all’Europa intera una rinnovata consapevolezza dei rischi e delle opportunità. Basti pensare che invertire la perdita di biodiversità e il consumo di suolo, può fruttare 1.400 miliardi di dollari all’anno, ma soprattutto frenarne il degrado vuol dire farsi carico delle pessime condizioni di salute in cui versa già il 70% dei terreni in Europa. E ancora, combattere erosione (persi 1 milione di tonnellate) e cementificazione (già su 40 mila ettari)”.
La Strategia europea sul suolo al 2030, quindi, deve essere la guida per un approccio positivo all’emergenza in atto, guidando ciascun Paese nella gestione sostenibile del suolo che contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici.
Foto Legambiente Lombardia
Per richiamare l’attenzione sull’eccessivo consumo di suolo e il proliferare di capannoni dedicati alla logistica, Legambiente Lombardia ha inscenato un flashmob a Cortenuova, in un fazzoletto di terra a uso agricolo circondato dai colossi di cemento e asfalto della logistica.
Con questa iniziativa l’associazione ambientalista ha voluto denunciare come il “miracolo economico costituito dalla grande espansione della logistica industriale in tutte le sue forme, dal magazzinaggio al delivery, si stia consumando in una assenza di coordinamento tra i diversi livelli di governo territoriale“.
Le alternative ci sarebbero, dato che secondo i dati del DAStU (Politecnico di Milano), in Lombardia esistono 3.393 aree dismesse che occupano una superficie di 4.984 ettari in 650 Comuni, di cui un terzo localizzato nella sola provincia di Milano.
Si tratta di un valore pari a 10 volte la superficie degli insediamenti logistici realizzati nell’ultimo decennio (circa 5 milioni di mq coperti) che hanno consumato suolo inutilmente in trasformazioni che spesso assumono dimensioni extra-large, con piastre di cemento e asfalto sviluppate su superfici di decine di ettari, imprimendo duri colpi al paesaggio e all’economia agricola.
L’articolo La giornata del Suolo gelata dai dati Ispra: 2 metri quadrati ogni secondo scompaiono è stato pubblicato su Magazine Green Planner.