Una delle spiegazioni più accreditate vuole che l’aggettivo nero si riferisca agli ingorghi causati da chi si muove per fare shopping. In effetti, il black friday non è esattamente il miglior amico dell’ambiente, ma non mancano le iniziative per ridurne gli impatti.
Il Black Friday è, tra molte altre cose, la bestia nera di chi è attento alla sostenibilità. Tra i consumi di energia per lo shopping online, le emissioni dei furgoni per le consegne e le montagne di imballaggi e pacchi e pacchetti, l’ultimo venerdì di novembre rischia di far vacillare le speranze degli ambientalisti, anche di quelli che si sforzano di essere più ottimisti.
Tuttavia, non sono poche le imprese e gli store che propongono delle alternative per ridurre l’impatto del venerdì nero. La più radicale è quella di Oway, marchio leader nel settore della cosmesi professionale, che ha deciso di chiudere i propri store fisici e online proprio venerdì 26 novembre.
L’iniziativa fa parte della campagna Don’t Black Out the Future, lanciata da Oway per accrescere la consapevolezza sul fatto che, per arrestare la crisi ambientale, occorre cambiare le abitudini di consumo.
Sono queste le indicazioni che vengono da Oway per ridurre gli impatti della cosmesi:
prediligere i prodotti concentrati, più ricchi di principi attivi
scegliere confezioni completamente riciclabili e prive di imballi superflui
utilizzare quando possibile prodotti con ingredienti bio o biodinamici
Ci sono poi le aziende che hanno deciso di aderire al Green Friday, proposto qualche anno fa in Francia e rapidamente affermatosi come alternativa a quello tradizionale.
Tra queste, Save the Duck, marchio specializzato nell’abbigliamento 100% animal-free, che anche quest’anno si è affiancata a Save the Children, storica organizzazione impegnata per la salvaguardia dei bambini in tutto il mondo.
Dal 26 al 30 novembre, per ogni giacca acquistata nei negozi e nello store online di Save the Duck, ne verrà donata un’altra ai centri per i rifugiati dall’Afghanistan in Italia e negli Stati Uniti.
La versione del Green Friday dell’e-commerce Cortilia dura invece una settimana intera, dal 22 al 28 novembre, di prodotti a prezzi ribassati. In linea con la mission dell’azienda, che vuole sostenere e valorizzare i piccoli produttori, il costo dello sconto viene sostenuto interamente da Cortilia.
Di norma gli sconti, indubbiamente vantaggiosi per i clienti finali, finiscono infatti per essere scaricati sui produttori, con un meccanismo che ha pesanti ripercussioni sociali e ambientali.
Anche Aworld, una piattaforma che accompagna le persone nel loro percorso verso scelte sostenibili, ha deciso di dare la propria adesione al Green Friday. Lo ha fatto associandosi con Swapush, un’organizzazione che promuove il baratto di abiti e oggetti, e organizzando uno swap party: dalle 18 alle 20 di venerdì 26 ci si potrà trovare a Milano, presso Non Riservato, un laboratorio per la socializzazione creativa degli spazi pubblici, e scambiare i propri abiti dismessi per dare loro una seconda vita.
Pensoinverde.it, un sito di e-commerce che vende solo prodotti e servizi green, ha annunciato che, oltre alle offerte su tutte le categorie di prodotti presenti sulla piattaforma, per il mese di novembre sono attive iniziative dedicate alla sensibilizzazione verso le questioni ambientali.
Tra queste, un progetto di riforestazione in Guatemala con cui i clienti del sito possono compensare le proprie emissioni, e l’Apiario pensoinverde, che ha l’obiettivo di ospitare 200.000 api e impollinare 2 miliardi di fiori.
Un modo per non cedere alle sirene dell’acquisto compulsivo è quello di conoscere i meccanismi che ci spingono a comprare cose che non ci servono. Studi e ricerche hanno indagato i percorsi attraverso cui la pubblicità e i sistemi di offerte sollecitano i circuiti del desiderio e della gratificazione e hanno chiarito quali sono i bias cognitivi che vengono sfruttati per farci cliccare sul bottone acquista ora.
TherapyChat, una piattaforma online di consulenza psicologica, ha messo a disposizione un elenco in 5 punti per superare (il più possibile) indenni i momenti di shopping sfrenato.
Al primo posto, organizzare gli acquisti, pensando a mente fredda quali sono le cose di cui abbiamo davvero bisogno. Occorre poi definire, sempre a freddo, un budget, da non superare e approfittare dei saldi per comprare i prodotti più costosi.
E, possibilmente, puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
L’articolo Il lato Green del venerdì nero è stato pubblicato su Magazine Green Planner.