La violenza contro le donne non va considerata come disfunzione o deviazione, dice il progetto Viva… ne parliamo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Non è più sostenibile che le donne siano ancora al centro del catena degli abusi: 89 sono le vittime di violenza ogni giorno. È questo il dato rilasciato dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato e raccolto dal Cnr che, in tema, ha anche pubblicato il libro Violenza contro le donne in Italia (Cnr edizioni, pgg. 306, Isbn versione cartacea: 978-88-8107-445-7).
Il dato emerge ancora più con enfasi il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa drammatica realtà.
La violenza contro le donne non è considerata come disfunzione o deviazione, ma come un fenomeno radicato nelle diseguaglianze che si producono nella struttura di genere, intesa come struttura sociale: è questa l’assunzione del Progetto Viva (da cui il libro già citato).
In sostanza: in funzione delle posizioni differenziali che vi assumono uomini e donne, questa struttura riproduce infatti uno svantaggio femminile che finisce per alimentare relazioni di potere sbilanciate e rappresentazioni stereotipate (Risman, 2004), le quali plasmano e giustificano la violenza maschile, in primo luogo agli occhi di chi la compie e in alcuni casi in chi la osserva e dovrebbe contrastarla, come dimostrano le esperienze di vittimizzazione secondaria riportate dalle donne che decidono di denunciare (Grevio, 2020).
Intanto, a Milano si è deciso di dedicare il 25 novembre 2021 alle donne afghane, vittime di una pesante soppressione della loro libertà in seguito alla presa di potere dei talebani.
Per tutto il giorno, a partire dalle 10, a Palazzo Marino verrà dunque esposto uno striscione con la scritta Milano con le donne afghane per esprimere vicinanza alle bambine, le ragazze e le donne che sono costrette a vivere una situazione così difficile.
“L’Amministrazione milanese – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè – ha già approvato un investimento di 1,6 milioni di euro per sostenere questo tipo di attività nel prossimo biennio: uno sforzo che ci impegniamo a mantenere e intensificare, cercando di far emergere le richieste di aiuto e superando il muro della diffidenza che si erge molto alto in questi casi. Quest’anno, in particolare, Milano si schiera a fianco delle donne afghane che si sono viste negare diritti fondamentali faticosamente conquistati nel corso del tempo. Al loro coraggio vogliamo dedicare questa importante giornata“.
A oggi, la rete antiviolenza del Comune di Milano mette a disposizione 9 centri antiviolenza e 9 case rifugio, offrendo ascolto attraverso colloqui telefonici o in sede, assistenza sanitaria, legale, consulenza psicologica o psichiatrica, facilitando in molti casi la presa in carico da parte dei Servizi sociali.
Sono 971 le donne che, nel primo semestre del 2021, si sono rivolte alle strutture convenzionate e sono state supportate. Di queste, 50 hanno concordato un percorso di accoglienza nelle nove case rifugio cittadine.
Sebbene il numero di donne che ha chiesto aiuto sia rimasto stabile rispetto agli anni precedenti, le richieste sono diventate molteplici e più complesse da gestire, segno di un aggravarsi del fenomeno.
Per supportare il lavoro di assistenza della Rete di Milano, la società biofarmaceutica Gilead Science si è impegnata con l’erogazione di 20mila euro per la realizzazione di tirocini e borse lavoro per percorsi e progetti di reinserimento lavorativo e riqualificazione professionale per donne vittime di violenza di genere, servizi per la conciliazione famiglia-lavoro, progetti di autonomia abitativa, spese per la promozione della salute, spese legali per iter giuridici civili.
Accanto al sostegno concreto e continuo alle donne che subiscono violenza, il Comune ha immaginato, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, una serie di iniziative di sensibilizzazione.
Nel corso delle giornate di mercoledì e giovedì, sugli schermi digitali delle stazioni delle metropolitane e a bordo dei bus cittadini viene trasmesso un video realizzato dal master in art direction e copywriting del Politecnico di Milano che, partendo dallo stereotipo del “se l’è cercata lei“, vuole far emergere la forza e l’energia delle donne, esaltando la scelta e la volontà di uscire dalla spirale di violenza.
Nello stesso periodo nelle metropolitane saranno emessi degli annunci con l’obiettivo di far conoscere il numero gratuito 1522, attivo 24 ore su 24 a sostegno delle vittime di violenza e stalking.
La rete antiviolenza del Comune ha inoltre organizzato un incontro online, dalle 9:30 alle 16:30, per presentare la propria attività attraverso le voci di chi gestisce i centri antiviolenza e le case rifugio convenzionate con la rete.
La violenza sulle donne è frutto dell’ignoranza, della discriminazione, di una cultura della sopraffazione che va completamente sradicata. Tutti dobbiamo prendere posizione e dire basta.
È questo il messaggio dell’Associazione Florovivaisti Italiani che scende in campo, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un messaggio chiaro: “è inutile regalare fiori se poi non si amano veramente le donne, se non si rispettano. Chi ama la bellezza e la coltiva ogni giorno – ha dichiarato il presidente Aldo Alberto – chiede a tutti un impegno per un reale cambio culturale. Non ci sono più alibi. Troppa violenza, di tutti i generi, alimenta comportamenti aberranti. Chi ama dice no alla violenza“.
L’articolo Non prendetevela con le donne è stato pubblicato su Magazine Green Planner.