Monitoraggio, reportistica e standard: i passi avanti emersi dalla Cop26

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Alla Cop26 si è parlato tanto anche di reportistica, argomento sicuramente per addetti ai lavori, ma proprio a Glasgow sono state adottate nuove tabelle, un sistema di controllo reciproco e monitoraggio degli impegni nazionali che entrerà in vigore per tutti i Paesi – sviluppati e non – entro il 2024.

Secondo Italian Climate Network: “nonostante la ritrosia di Paesi meno inclini a comunicare in maniera trasparente i dati sulle proprie emissioni e i progressi nella mitigazione, si è raggiunto un risultato soddisfacente sulle modalità secondo le quali rendere operative le opzioni di flessibilità riservate ai Paesi in via di sviluppo che ne hanno bisogno; non sarà possibile per alcun Paese omettere completamente dati che non si riesce (o vuole) comunicare, al posto del dato mancante si dovrà inserire un simbolo Fx motivando la scelta a margine.

Inserendo Fx non si eliminano intere colonne o righe dal report e sarà possibile continuare a leggere gli altri dati. Un risultato – secondo Jacopo Bencini, policy advisor di Italian Climate Network – non scontato vista la crescente delicatezza politica del tema, che consentirà di conservare la natura stessa del nuovo sistema globale (comune a tutti) di trasparenza“.

Ma passi avanti sono stati fatti anche sul futuro del reporting delle aziende. In questo caso è l’Organismo italiano di business reporting (Oibr) ad annunciare l’avvio di nuove iniziative, tra loro correlate, relative al reporting di sostenibilità.

I punti caldi diventano la costituzione di un nuovo International sustainability standards board (Issb) per sviluppare, nell’interesse pubblico, standard di disclosure relativi a tematiche di Sostenibilità che siano di alta qualità, in grado di soddisfare le esigenze informative degli investitori e con la possibilità di essere applicati a livello globale.

A ciò si aggiuge l’impegno, da parte delle principali organizzazioni che si occupano di disclosure di Sostenibilità nella prospettiva degli investitori, a fondersi nel nuovo board, consolidando così le attività relative alla definizione e alla divulgazione degli standard di disclosure sul clima e sul reporting integrato.

Infine, è interessante notare anche la pubblicazione dei prototipi di standard sul clima e sui requisiti generali di disclosure sviluppati dal Technical readiness working group (Trwg), un gruppo formato dagli Ifrs foundation trustees per intraprendere il lavoro preparatorio per l’Issb.

L’obiettivo di fondo che accomuna queste tre iniziative riguarda la creazione di basi istituzionali e tecniche per arrivare a definire standard di rendicontazione della Sostenibilità per i mercati finanziari che siano globali; in questo modo, si vuole arrivare a soddisfare l’esigenza crescente di razionalizzazione dei criteri di rendicontazione non finanziaria.

In questo disegno, l’Issb lavorerà in stretta collaborazione con l’International accounting standard board (Iasb) per garantire la compatibilità e l’integrazione degli standard contabili e di rendicontazione; i due board opereranno comunque in maniera autonoma e saranno entrambi sottoposti a supervisione indipendente, così da garantire un buon livello di obiettività.

L’Issb infatti avrà il compito di sviluppare gli standard internazionali di rendicontazione finanziaria, con un’attenzione particolare nei confronti dei requisiti di informativa di Sostenibilità rilevanti per la determinazione del valore di impresa (Ifrs sustainability disclosure standard).

Gli standard dell’Issb saranno sviluppati per facilitare la compatibilità con i requisiti specifici delle singole giurisdizioni, per aiutare le aziende a fornire informazioni complete sulla Sostenibilità per i mercati finanziari globali e, di conseguenza, per facilitare la comprensione dell’informativa, finanziaria e non, da parte degli investitori.

Le attività dell’Issb potranno prendere l’avvio non appena saranno completate le nomine del board; i primi impegni in agenda riguarderanno alcune consultazioni pubbliche per informare riguardo al piano di lavoro.

In questo contesto di grande fermento intorno alle tematiche di rendicontazione e alla necessità di lavorare sulla convergenza degli standard e sui profili di integrazione del reporting, l’Oibr si propone di diventare l’istituzione di riferimento, in Italia, per le tematiche relative alla Sostenibilità, nel rispetto di una logica di apertura nei confronti di tutti gli stakeholder e, pertanto, di inclusione.

Nel perseguimento della sua mission, infatti, l’Oibr può contare sul supporto di organismi internazionali quali l’International integrated reporting council (Iirc), il Global reporting initiative (Gri), il Sustainability accounting standard board (Sasb) e il World business council for sustainable development (Wbcsd).

Dal punto di vista operativo, nello svolgimento delle proprie attività, l’Oibr si avvale di gruppi di lavoro dedicati a temi di interesse; questo modus operandi ha portato, negli anni, alla pubblicazione di documenti di riferimento per coloro che si occupano di Sostenibilità, tra cui:

aggiornamento del framework internazionale dedicato all’integrated reporting
controllo di gestione e reporting integrato, esperienze a confronto
rischio climatico, finanziamento d’impresa e coperture assicurative, contesto di riferimento e ruolo dell’informativa non finanziaria
linee guida Nibr sul reporting delle Società Benefit (elenco complessivo delle pubblicazioni)

L’Oibr ha inoltre rilasciato linee guida operative pensate per rispondere alle specifiche esigenze delle Pmi; infatti, se da una parte è vero che il reporting non finanziario ha interessato, in prima battuta, le grandi società quotate, grazie anche all’introduzione della Direttiva 2014/95/Ue, oggi il panorama dell’informativa Esg presenta un quadro variegato.

Per questo motivo, i principi e la metodologia che contraddistinguono questo tipo di rendicontazione devono esprimere concetti universali che possano essere adottati anche dalle aziende meno strutturate, di minore dimensione e con una maggiore difficoltà a disegnare un sistema di dati e indicatori ma comunque interessate a impostare un modello di tipo integrated thinking.

Le linee guida proposte da Oibr possono così essere utilizzate sia da realtà che muovono i primi passi nei confronti di questa filosofia sia da quelle più avanti nel percorso di rendicontazione integrata; in questo modo viene rispettato il concetto di maturity model, ormai largamente diffuso nelle prassi di business e, al tempo stesso, viene favorita la diffusione di un approccio coerente nei confronti della rendicontazione.

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Chiara Guizzetti: laureata in economia, lavora in Adfor come referente per l’area Internal Audit e Compliance (consulenza, formazione aziendale e universitaria). Crede nel valore dell’etica, della sostenibilità e del network tra persone e imprese. Appassionata di pilates e corsa | Linkedin

L’articolo Monitoraggio, reportistica e standard: i passi avanti emersi dalla Cop26 è stato pubblicato su Magazine Green Planner.