Il valore delle biotecnologie e il ruolo che giocheranno nel futuro raccontati da autorevoli personalità del settore: Assobiotec Federchimica presenta a Roma l’evento Biotech, il futuro migliore. Una giornata di talk e interviste per mettere in evidenza i punti di forza del comparto e riflettere sulle sfide che lo attendono

È un percorso lungo quello che si è concluso martedì con l’evento Biotech, il futuro migliore, la giornata di incontri e interviste promossa da Assobiotec Federchimica con il supporto di StartupItalia.

Un percorso tracciato nel solco dell’innovazione e della sostenibilità, il cui fine ultimo rimane quello di formulare delle proposte operative mirate alla crescita e allo sviluppo del meta settore delle biotecnologie.

È passato già un anno ormai da quando, proprio nel corso del medesimo evento, Assobiotec ci aveva lasciato con un piano programmatico in 23 punti per guidare la ripresa del Paese investendo sul comparto delle biotecnologie.

Oggi, con l’ingresso in campo di un’opportunità storica e irrinunciabile come quella offerta dal Pnrr, quel piano di azione va aggiornato e approfondito, così da renderlo ancora più pragmatico e attuabile e farne un reale strumento operativo per i decisori nazionali e regionali.

Per riuscire nell’intento, costruire una visione comune e creare delle finestre di dialogo tra imprese biotech, istituzioni nazionali e stakeholder del settore è fondamentale.

L’evento di Assobiotec, luogo di incontro tra i diversi attori che si muovono nel campo delle Scienze della Vita, ha voluto rispondere proprio a questa esigenza.

Dati dell’Ocse ci dicono che nel 2030 saranno biotech l’80% dei prodotti farmaceutici, il 50% di quelli agricoli, il 35% dei prodotti chimici industriali – ha dichiarato Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec – Già oggi circa il 20% del Pil nazionale è legato a Scienze della Vita e Bioeconomia di cui le biotecnologie sono elemento chiave perché rappresentano un irrinunciabile motore di innovazione.

Dati e numeri importanti che ci auguriamo vengano presto conosciuti, ma soprattutto riconosciuti anche dalle Istituzioni, per permettere al settore di essere spinta propulsiva non solo alla salute della popolazione e del pianeta, ma anche alla crescita di economia e occupazione di cui il Paese ha bisogno“.

Fra gli ospiti della giornata anche Elena Bonetti – ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia – e Alec Ross – esperto di politiche tecnologiche e dell’innovazione, imprenditore e consulente dell’amministrazione Obama -, che hanno voluto sottolineare nei loro interventi quanto sia necessario intervenire su tutte le ragioni che impediscono ancora alle donne di accedere pienamente alle opportunità che la rivoluzione del biotech ha da offrire.

Il settore, d’altronde, ricopre ormai una fetta importante della nostra economia e non possiamo più permetterci di lasciare indietro risorse preziose: stando all’ultimo rapporto Assobiotec – Enea sono più di 700 le imprese attive nel campo biotecnologico in Italia, con un fatturato totale di oltre 11 miliardi di euro.

Un dato che, da solo, sembra bastare a suggerire perché l’innovazione biotecnologica possa davvero costituire uno dei motori per il rilancio della nostra economia.

E in effetti, l’evento è stato anche l’occasione per riflettere sugli esiti che la pandemia ha avuto sul nostro sistema economico e sul valore che l’innovazione e la ricerca di cui si fanno portatrici le biotecnologie possono assumere in un momento storico come quello attuale.

Forse non tutti lo sanno, ma le biotecnologie sono state alla base di tutte le risposte alla crisi pandemica: dal sequenziamento del genoma del virus alla diagnostica molecolare, dai vaccini agli anticorpi monoclonali, tutto è basato sul biotech – aggiunge ancora PalmisanoIn questo periodo difficile abbiamo capito come non c’è salute senza biotecnologie, ma non c’è nemmeno lavoro senza salute; d’altra parte, non c’è futuro senza un’agricoltura sostenibile, non c’è futuro senza una politica ambientale“.

Se vogliamo puntare sulle biotecnologie per costruire nel tempo un futuro migliore, gli ambiti su cui intervenire sono ancora numerosi. Le risorse però ci sono, ora più che mai. Resta soltanto da investirle nella direzione giusta.

L’articolo Grazie alle biotecnologie potremo costruire un futuro migliore: ecco perché è stato pubblicato su Magazine Green Planner.

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