La Terra è fragile, ma i soldi per salvarla sembrano non mancare

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Decarbonizzazione delle economie, salvaguardia della biodiversità, recupero dei suoli: tutti interventi che si ripagano già nel medio periodo, ma che hanno bisogno di investimenti per partire con l’urgenza che è necessaria. Ma alla Cop26 si susseguono gli annunci di stanziamenti con cui affrontare la crisi climatica

Alla Cop26 di Glasgow, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon ha annunciato che il fondo Bezos Earth Fund metterà a disposizione 2 miliardi di dollari per interventi con cui restituire fertilità ai terreni degradati in Africa.

Al rientro dal suo volo spaziale con il vettore di Blue Origin, Bezos ha dichiarato che la Terra, vista dallo spazio, è fragile. Da allora, ha moltiplicato i suoi sforzi per contribuire alla salvaguardia del Pianeta.

In più, Bezos verserà mezzo miliardo di dollari alla Global Energy Alliance, un fondo a cui partecipano tra gli altri Rockefeller Foundation, Ikea, Power Africa, European Investment Bank, African Development Bank Group, Irena assieme a istituzioni finanziarie internazionali e governi.

L’obiettivo della Global Energy Alliance è di raccogliere 100 miliardi di dollari per fornire a un miliardo di persone energia da fonti rinnovabili, tagliando 4 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 e creando 150 milioni di posti di lavoro green.

All’iniziativa partecipa anche il nostro Paese, che ha annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro ed è previsto che un’altra decina di nazioni aderiranno a breve.

Anche un altro degli uomini più ricchi del mondo, Bill Gates, ha ribadito a Glasgow il proprio impegno per il Pianeta, annunciando la partecipazione alla Eu Catalyst Partnership, un programma da un miliardo di euro per lo sviluppo di tecnologie per contrastare i cambiamenti climatici.

Sempre dalla Cop26 di Glasgow, è arrivato l’annuncio che anche la Banca mondiale si impegnerà nella finanza climatica con 25 miliardi di dollari all’anno fino al 2025.

Nel nostro Paese intanto…

Passando al nostro paese, Fondazione Cariplo ha dichiarato che per il 2022 ha previsto uno stanziamento da circa 150 milioni di euro (in crescita rispetto ai 138 dell’anno scorso) a sostegno delle proprie attività filantropiche.

Oltre agli interventi per mitigare le condizioni socio-economiche delle famiglie in condizione o a rischio di povertà, a quelli per contrastare le povertà educative e a quelli per favorire l’occupazione e l’inserimento lavorativo, la fondazione ha annunciato che metterà a disposizione fondi per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.

Nella prospettiva di Fondazione Cariplo, le sfide ambientali si configurano come stimoli per promuovere lo sviluppo sostenibile e rafforzare la resilienza delle comunità.

Anche la Fondazione Crt di Torino ha annunciato lo stanziamento di 52 milioni di euro (in crescita, anche in questo caso, rispetto ai 50 dell’anno scorso) a sostegno di progetti del Terzo Settore e delle realtà non profit del mondo dell’arte, della cultura e della ricerca.

Non manca poi l’attenzione all’ambiente e all’innovazione sul territorio, da perseguire tenendo come bussola i 17 Obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030.

L’articolo La Terra è fragile, ma i soldi per salvarla sembrano non mancare è stato pubblicato su Magazine Green Planner.