A Bridges, incontro dedicato alle criptovalute organizzato a Venezia da Satoshi Design e BCademy, emerge una nuova chiave di lettura legata ai Bitcoin, ovvero che, una volta in mano alle comunità, aiuteranno a rispettare il Pianeta

Al 2050 c’è un’altra bella sfida da cavalcare: quella dei Bitcoin che potrebbero rendere i popoli liberi e rispettosi dell’ambiente. La visione è bene chiara a Ernesto Sirolli, psicologo economista e politologo.

In soli 13 anni di lavoro – afferma Sirolliabbiamo ottenuto risposte innovative con un mondo di opportunità. Anche dal punto di vista dell’evoluzione delle masse“.

Sirolli la chiama “libertà di vivere in un modo diverso“. Ma non solo. Ci sono dimezzo territori che possono rimanere nelle mani degli indigeni che, giusto per non andare lontano da noi, potrebbero essere le comunità montane.

Popoli che potrebbero evitare di “svendere” alla deforestazioni e convivere, invece, adeguatamente con il proprio territorio.

Comunità che magari non hanno accesso alle banche e che possono sfruttare le cripto per fare transazioni finanziare via cellulare. Popoli imprenditori. Che non sono “impiegati“, ma datori di lavoro di loro stessi. Con libertà finanziaria.

Sirolli l’abbiamo incontrato a Bridge, From Gold to Crypto, la due giorni veneziana dedicata alle criptovalute organizzata presso l’Economics campus San Giobbe di Ca’ Foscari d Satoshi Design e Bcademy.

Insomma, le criptovalute possono contribuire a farci convivere meglio con il Pianeta e con la propria comunità. Ma Sirolli chiarisce che “abbiamo di fronte a noi un ciclo di 30/40 anni per un sistema innovativo basato sulle criptovalute“.

La fiducia di questo psicologo dell’imprenditoria è profonda, anche se avvisa che “vedremo tante mutazioni del settore“. Ma anche tantissime opportunità, investimenti e lavori del futuro.

Bisogna proteggere gli innovatori con la migliore formazione ed educazione: tutto a sostegno della crescita della libertà individuale. Controllo delle nostre vite. Sovranità.  Sirolli per mestiere fa crescere gli imprenditori e vede nelle criptovalute una grade opportunità in questo senso.

Non tutte le criptovalute però vanno bene…

Giacomo Zucco di BCademy (cui si deve l’organizzazione dell’evento) è laureato in fisica, ma nel 2013 inizia a intraprendere un percorso nel mondo del Bitcoin e ora si occupa di insegnamento e consulenza. Possiamo chiamarlo il guru italiano delle valute digitali.

Anche a Zucco abbiamo chiesto se i Bitcoin (lui punta solo su questa moneta digitale e anzi avvisa di stare allerta sulle altre criptovalute) stanno imparando a essere Sostenibili.

E non solo dal punto di vista energetico. La risposta è sorprendente: i minatori dei bitcoin (ovvero coloro che li creano) sono sempre più attenti all’efficienza energetica, proprio perché per loro l’energia è un costo.

Indipendenza dunque. Anche e soprattutto dalle vecchie energie fossili. David Orban, imprenditore e docente alla Singularity University nonché fondatore di Network Society Research, affida tutta la sua fiducia alle tecnologie.

E a Bridges porta il suo peso. Da americano crede fortemente che il bisogno di energia sarà soddisfatto, senza alcuno sconto, dalle energie del Sole.

E al popolo dei Bitcoin consiglia: “cambiate nome, diventate tessitori“. Il riferimento va ai minatori coloro che – come voleva l’inventore del Bitcoin Satoshi – scavano oro facendo moneta bit.

Ma anche la tessitura è una nobile arte. E le cripto valute hanno un missione nobile, quella di costruire una finanza e un risparmio alternatiivo.

Altre risorse e video sul tema Bitcoin e criptovalute

Se siete interessati all’argomento, eccovi altri contributi e video emersi durante la conferenza From Gold to Crypto di Venezia.

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L’articolo Il lato verde delle criptovalute è stato pubblicato su Magazine Green Planner.

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