In che modo le rivendite edili possono diventare protagoniste dell’economia circolare? Attraverso la piattaforma del Consorzio Rec che agevola il conferimento dei rifiuti da costruzione e demolizione e la distribuzione dei materiali nuovi
Nonostante la tecnologia legata ai materiali da costruzione fa passi avanti – vedi il recente annuncio di Italcementi dei prodotti eco.build – il settore fa fatica a stare al passo con i tempi e, soprattutto, a limitare gli abbandoni dei rifiuti edili.
Vi sarà capitato di trovarli, infatti, in qualche anfratto di una stradina di campagna o, addirittura, abbandonati sui marciapiedi in città. Colpa certamente di tante piccole aziende che non si fanno scrupolo di abbandonare i rifiuti pur di risparmiare pochi euro per il conferimento dei detriti edili negli appositi centri di raccolta.
L’intero processo tuttavia è poco agile e va sicuramente migliorato, anche per sfruttare, attraverso l’economia circolare, la massa di rifiuti edili prodotti quotidianamente, dai quali si potrebbero trarre materie prime seconde.
In Italia, secondo l’ultimo report Ispra sui rifiuti speciali (prodotti dall’industria), emerge che i rifiuti edili provenienti da costruzione e da demolizione nel 2019 contavano quasi il 48% del totale dei rifiuti speciali non pericolosi e il 44% dei totali rifiuti speciali.
Da qui l’iniziativa del Consorzio Rec (Recupero Edilizia Circolare) che pone grande attenzione ai temi dell’economia circolare e dell’ambiente e che coinvolge tutti gli attori della filiera delle costruzioni.
Si tratta di un progetto che vuole dare la possibilità ai punti vendita associati di ritirare i rifiuti da costruzione e manutenzione all’interno dei propri store. Nel nostro Paese si contano infatti circa 7.500 rivenditori di materiali, con una distribuzione capillare su tutto il territorio.
Il flusso è semplice ma molto interessante: le Pmi edili e gli artigiani conferiscono in modo differenziato i rifiuti di costruzione e demolizione presso i Centri Preliminari di Raccolta (Cpr) che li avviano agli impianti di recupero e riciclo.
I materiali riciclati ottenuti possono essere distribuiti e venduti attraverso la stessa rete dei centri vendita del consorzio, riducendo gli sprechi e migliorando i vantaggi per le imprese edili.
I Cpr possono infatti fare aumentare il riciclo e facilitare la diffusione e la vendita di nuovi materiali riciclati di qualità, diventando protagonisti dell’economia circolare. Ci spiega come funziona la piattaforma nel dettaglio Francesco Freri, presidente del Consorzio Rec.
Questa opportunità è scaturita grazie al lavoro svolto sulla parte normativa del processo: nello scorso settembre 2020, infatti, è stata pubblicato in Gazzetta Ufficiale la modifica alla norma che riguarda il Deposito temporaneo dei rifiuti (all’articolo 185 bis del Decreto legislativo 152 del 2006) creando la figura giuridica del Deposito preliminare alla raccolta, che semplifica molto il processo
In questo scenario, quindi, il rivenditore si deve impegnare a rispettare il disciplinare e registrare i dati dei conferimenti di rifiuto, perché chi acquista i materiali riciclati come materie prime seconde deve ottenere le necessarie garanzie di qualità e di tracciabilità.
Si tratta in definitiva, oltre che un’ottima notizia per l’ambiente e per l’economia circolare della filiera edile, anche di una grande opportunità di business, sociale e ambientale.
L’articolo I rivenditori di materiali edili possono diventare protagonisti dell’economia circolare è stato pubblicato su Magazine Green Planner.