L’ex fabbrica di piastrelle diventa una casa blu a Laveno Mombello

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L’architetto Marco Casamonti firma le residenze Archea che si fondono con il blu cangiante del lago. Architettura innovativa: un progetto che nasce dal recupero di una grande area dismessa e da un nuovo studio sulle piastrelle condotto da BottegaNove

A Laveno Mombello è stato completato e appena inaugurato, il lotto delle nuove residenze Archea, i quattro edifici progettati da Marco Casamonti, studio Archea, che vanno a integrare la zona dell’area d’intervento situata a cerniera tra la piazza pubblica in sommità e il lungolago già realizzato, in un progetto fatto a più mani.

Siamo all’interno del complesso immobiliare realizzato da Pohl Immobilien, società altoatesina che ha investito su questa area dismessa di grandi dimensioni sulle sponde del lago Maggiore, ridisegnando lo spazio pubblico e il suo waterfront.

Qui, una volta c’era una grande fabbrica di piastrelle e venivano prodotte ceramiche che hanno reso famoso l’artigianato italiano nel mondo.

L’area è stata bonificata e la progettazione degli spazi così restituiti a nuova vita è stata affidata a cinque studi di architettura che ne hanno sviluppato i diversi lotti residenziali, oltre alla sistemazione a verde del Parco Lungolago, a firma dei paesaggisti londinesi Gustafson & Porter.

Della vecchia fabbrica resta memoria nel fronte dell’edificio adibito a hotel che si affaccia sul lago, ma nelle case progettate da Studio Archea riecheggiano i toni del famoso Blu Laveno delle sue ceramiche.

L’architetto Marco Casamonti ha voluto portare tra queste case le vibrazioni dei colori del lago e ha sviluppato un progetto apposito con la ditta BottegaNove (di Nove in provincia di Vicenza); i quattro edifici, per un totale di 26 unità abitative, sono stati rivestiti con queste piastrelle tagliate in forma di pentagono, sulle facciate, intervallate solo dalle logge color giallo oro, ma anche sul tetto, per conferire una immagine uniforme e armonica.

BottegaNove ha portato avanti una ricerca di un anno e mezzo per giungere alla produzione finale di una piastrella in 7 tonalità leggermente diverse, con la particolarità di essere non piana, ma leggermente concava verso l’interno.

Le piastrelle sono caratterizzate da una smaltatura artigianale su gres porcellanato di produzione industriale, posizionate secondo uno schema di posa a disegno, per circa 3300 mq di superficie.

Cercavamo quindi nell’artificio della costruzione la vibrazione dell’acqua appena increspata dalla brezza, quando lago e cielo disegnano al tramonto un tutt’uno. In fondo il disegno era già scritto dalla natura, bastava coglierne l’essenza e darne la giusta interpretazione” racconta Casamonti, che parla anche di case innovative ma nello stesso tempo antiche e ricorda i dettagli blu della vicina villa progettata da Piero Portaluppi.

In Alto Adige si parla di sostenibilità da ben prima che questa fosse un’emergenza globale; per questo Hans Martin Pohl, Ceo di Pohl Immobilien, nel suo discorso di inaugurazione ricorda che sostenibilità vuol dire anche affrontare le operazioni in un’ottica a 360 gradi, in cui ritrovare l’importanza del lavoro manuale, valorizzare la sapienza artigiana, accorciare le catene di fornitori, spesso troppo lunghe e difficili da controllare e offrire a chi acquista un immobile il valore aggiunto contenuto nella conoscenza dei processi e dei materiali utilizzati; in questo senso si può parlare anche di sostenibilità territoriale.

Il nuovo quartiere è servito da un parcheggio sotterraneo a due piani ma di fatto è interamente pedonale, con ampi spazi comuni su più livelli e una passeggiata verde lungolago; offre alcune attività commerciali e i servizi dell’hotel.

A livello progettuale sono state adottate tutte le moderne tecnologie per il risparmio energetico, tra cui un impianto a pompa di calore che prende acqua dal lago (dove la temperatura dell’acqua a una certa profondità resta costante durante l’anno) e si integra con i pannelli fotovoltaici.

Previste ricariche per le auto elettriche nei box, anche se al momento – vero è che c’è ancora il cantiere – non si vedono le colonnine.

Gli appartamenti hanno un taglio moderno e sono molto luminosi, sono dotati di riscaldamento e raffrescamento a pavimento e di impianto di deumidificazione, inoltre si è prestata molta attenzione all’acustica; rappresentano una buona soluzione anche per lo smartworking, non lontano dalla grande città, ma in un ambiente più verde.

Lo sviluppo proseguirà ora con la realizzazione delle residenze dello studio danese Olav Langenkamp e, infine, è previsto il lotto progettato da Peia Associati; già realizzati invece, oltre alle residenze Archea, l’Hotel de Charme e le residenze di Studio Oneworks e di Cino Zucchi Architetti.

Il costo a metro quadro, nel caso si valutasse l’acquisto, varia dai tre ai 6mila euro.n

L’articolo L’ex fabbrica di piastrelle diventa una casa blu a Laveno Mombello è stato pubblicato su Magazine Green Planner.