L’industria del food e, in particolare, i segmenti dedicati alla produzione di cioccolato e di gelato, sta conseguendo risultati interessanti in tema di Sostenibilità.
Icam Cioccolato, realtà imprenditoriale di Lecco, specializzata nella produzione e commercializzazione di cioccolato e di derivati del cacao, ha appena pubblicato il suo terzo bilancio di Sostenibilità.
L’azienda, che già dallo scorso anno ha deciso di allineare i propri obiettivi a quelli dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si è dedicata, nell’ultimo periodo, alla definizione e alla costruzione di una catena di fornitura responsabile.
Nel 2020 Icam ha sviluppato il progetto Supply chain Esg risk assessment finalizzato all’identificazione, alla mappatura e alla valutazione dei rischi connessi alla catena di fornitura; in particolare, sono state analizzate le catene di fornitura legate all’approvvigionamento del cacao, del latte e dello zucchero.
Il progetto è stato suddiviso in quattro fasi.
mappatura preliminare delle filiere: in questa fase si è provveduto alla definizione dei livelli che caratterizzano le filiere oggetto di analisi, all’identificazione dei fornitori delle materie prime, alla raccolta e all’analisi delle informazioni disponibili relative a queste tipologie di fornitura
analisi dei rischi Esg: la fase di mappatura e di analisi delle informazioni ha permesso di identificare 8 rischi Esg rilevanti per Icam, tra cui corruzione, lavoro forzato, lavoro minorile, biodiversità. Per ogni rischio sono stati individuati indicatori specifici al fine di valutare la probabilità di accadimento dell’evento rischioso
valutazione Esg dei fornitori: in questa fase sono stati individuati e valutati i presidi di controllo a mitigazione dei rischi (codice etico e di condotta, politiche e procedure, presenza di certificazioni, sistemi di segnalazione, verifiche di terze parti)
definizione del rischio residuo, sulla base dei risultati dei tre step precedenti
Il progetto ha permesso di aumentare i livelli di trasparenza e di tracciabilità all’interno della filiera e di costruire una base di informazioni utili per la definizione di indicatori e per le attività di monitoraggio del piano di azione.
Le prime evidenze raccolte e analizzate hanno mostrato che l’88% del cacao è stato acquistato da fornitori che hanno sottoscritto il codice etico di Icam, mentre il 90% delle fave di cacao acquistate direttamente all’origine sono certificate.
Accanto al progetto di valutazione dei rischi Esg, l’azienda ha portato avanti una serie di attività finalizzate a un miglioramento del proprio impatto verso l’ambiente; queste azioni hanno portato a una diminuzione del 3% dell’acquisto di energia elettrica e del 6% di consumo idrico.
Aciò si aggiunge la riduzione della grammatura per gli incarti primari di tavolette (pari al 34%, con un risparmio di 26 tonnellate di carta) e l’aumento, pari al 95%, dei materiali riciclabili utilizzati per le confezioni di tavolette di cioccolato.
Il bilancio di sostenibilità dell’Istituto del gelato italiano
L’Istituto del gelato italiano, Igi, realtà nata nel 1991 alla quale aderiscono le più importanti aziende gelatiere italiane con lo scopo di promuovere la conoscenza delle caratteristiche qualitative e del valore nutritivo del gelato confezionato, ha presentato il Rapporto di Sostenibilità 2020 durante il Food & science festival di Mantova.
Questo documento è stato redatto dopo la prima esperienza, datata 2013, con il bilancio di Sostenibilità e rappresenta la continuazione logica del processo, iniziato appunto 8 anni fa, per la rendicontazione e la gestione delle tematiche di Sostenibilità rilevanti per l’organizzazione.
All’interno del rapporto sono stati analizzati i principali impatti ambientali del settore in materia di energia, acqua, CO2 e rifiuti, ponendo attenzione anche all’andamento di queste variabili nel periodo 2014-2019.
Per quanto riguarda gli impatti ambientali, le aziende oggetto di indagine sono state Froneri Italy srl, Sammontana Spa e Unilever Italia srl, con una rappresentatività pari al 90% della produzione.
Le analisi riportate all’interno del bilancio hanno evidenziato un risparmio di 10.112.433 kg di anidride carbonica, il recupero di 7.103.742 kg di rifiuti, l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile proveniente da rete certificata con Garanzia di Origine (100% di energia utilizzata).
Oltre alla valorizzazione dei risparmi in termini di impatti, il report cerca anche di identificare le prassi virtuose in ambito ambientale e sociale, come, a titolo di esempio, l’utilizzo di plastica proveniente da fonti rinnovabili e di carta politenata per packaging delle confezioni di gelato.
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L’articolo Cioccolato e gelato, più buoni se sono anche sostenibili è stato pubblicato su Magazine Green Planner.